26 Aprile 2024

Schmooze, l’app che trova la tua anima gemella in base ai meme

Se il primo adagio nato con Internet è stato “Internet is for porn“, sicuramente nella top ten degli utilizzi, subito dopo “comprare qualsiasi cosa“, troviamo il dating. Alle origini si utilizzavano tecnologie generaliste, per cui le conquiste si appoggiavano a sistemi pensati per veicolare scambi di messaggi in tempo reale, tipo IRC (Internet Relay Chat).

Poi col tempo è nato il business. Così i colossi del primissimo Internet, l’era delle dot.com, hanno sfornato soluzioni a pagamento come Meetic, anticipate da applicazioni di chat come C6, copia casereccia de noaltri che imitava il più universale ICQ.

Fastworard a tempi più recenti: arriva l’Iphone, il “there’s an app for that“, tutto si semplifica, tutto diventa ancora più popolare di Badoo, fino ad arrivare a Tinder. Con quest’ultimo si passa dal giurassico “da dove dgt” degli anni ’90 in era IRC, al più selezionante “swipe -> avanti il prossimo“.

Sembrava che tutto fosse stato fatto e inventato, quand’è che magicamente arriva Schmooze, l’app di dating che usa qualcosa di diverso rispetto al solito… L’applicazione combina machine learning e meme per mettere in contatto persone basandosi su quello che l’autrice definisce scherzosamente algoritmo umoristico.

L’idea risale a qualche anno prima quando Madhavan, la fondatrice della startup, stava facendo domanda per un MBA a Stansford. Linkedin alla mano, Madhavan ha cercato i contatti giusti per poter far domanda alla business school in USA. Di tutte le richieste di contatto, solo una persona risponde. Dalla prima email ne passano altre 200 fra una battuta e l’altra, ridi oggi, scherza domani… i due oggi sono sposati. Oggi l’app è in versione beta: parte da 200 studenti di Stanford per poi tagliare il traguardo dei 10,000 download.

Sì: assomiglia alla storia di Facebook, sta succedendo qualcosa di simile al film “The social network”.

Se volete scaricare Schmooze purtroppo dovete pazientare perché al momento è disponibile solo per gli USA, ma confidiamo che non ci metterà molto ad arrivare anche qui da noi.